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Un giro in rete e la risposta più plausibile potrebbe essere nì.

Perché se è vero che paraffina e vaselina sono classificate come cancerogene di categoria 2 (non possono essere utilizzate nei prodotti cosmetici a meno che l'olio di derivazione da cui si estraggono sia certificato come "puro", come spiegato sul sito della dottoressa Riccarda Serri, presidente dell'Associazione Nazionale di Ecodermatologia), è, però, altrettanto vero che le due sostanze sono presenti nella stragrande maggioranza dei prodotti di bellezza e di detersione.

Basta dare un'occhiata all'elenco degli ingredienti (magari facendo un consulto incrociato con l'Inci - ovvero, "International Nomenclature of Cosmetic Ingredients") per averne conferma.

Una nuova direttiva europea impone che dal 1 dicembre 2010 le sostanze classificate nella categoria 2 possono essere utilizzate nei cosmetici solo dopo la valutazione del CSSC (Comitato Scientifico Sicurezza Consumatori) e dichiarata accettabile per l'utilizzo nei prodotti cosmetici.

Non siete soddisfatte o ci capite poco? In questo caso, due siti hanno già fatto il grosso del lavoro: si tratta dell'italiano biodizionario.it, che valuta gli ingredienti contenuti nei prodotti con pallini verdi, gialli o rossi, a seconda della loro pericolosità; e dell'inglese Skin Deep, che classifica i prodotti da 1 a 10 ed elenca gli studi scientifici a corredo dei giudizi.

I VANTAGGI

Tornando alle creme contenenti paraffina (o paraffinum liquidum), uno dei risultati immediati del loro utilizzo (fatte salve le preoccupazioni di cui sopra) è l'effetto-film che si crea sulla pelle, che va così a ripristinare la barriera protettiva cutanea, vittima di aggressioni di agenti esterni. E la conferma dei benefici che ne derivano soprattutto nei casi di eccessiva secchezza cutanea arriva da un articolo di Gianluca Tadini e Lidia Pezzani, del "Centro di Malattie Cutanee Ereditarie" dell'Ospedale Maggiore Policlinico Cà Granda di Milano, pubblicato nel marzo scorso sulla rivista "One Minute in Pharmacoeconomics", nel quale si sottolinea che «il trattamento con glicerolo-paraffina permette di ottenere una diminuzione clinicamente valutabile della secchezza cutanea, della desquamazione e del prurito, favorendo il ripristino della funzione di barriera della pelle».

ATTENZIONE A...

Ma il rovescio della medaglia è la mancanza di adeguata traspirazione che la paraffina ha insita nei suoi componenti, stante la natura oleosa: in altre parole, spalmarsi sul viso una crema che contiene tale ingrediente causa un effetto comedogenico pressoché garantito, con formazione di punti neri e brufoli. Una situazione denunciata da moltissime donne sui forum presenti in rete (uno su tutti, "l'angolo di Lola") come pure da "CarlitaDolce" in una serie di video su Youtube e in una pagina su Facebook, dove si accusano anche parecchie case produttrici di utilizzare la paraffina addirittura nelle creme antiacne che, invece, tale problema lo dovrebbero curare e risolvere.

IL PARERE DELL'ESPERTO

«La distillazione del petrolio ha portato alla creazione di tantissimi prodotti - conferma il dottor Giampiero Griselli, Specialista in Dermatologia e Venereologia (http://www.dermoonline.com/) - e fra quelli di uso più comune ci sono le paraffine e le vaselline del gruppo del petrolatum. Conosciute per la loro discreta inerzia biologica, sono usatissime e non pericolose. Il loro utilizzo entra prevalentemente nelle formulazioni di unguenti e creme base con attività emolliente, ma stante la loro natura oleosa potrebbero dare origine a forme di acne». Dove, invece, la presenza di paraffina può avere una sua logica è nelle lozioni solari, perché in questo caso la creazione del film protettivo sulla pelle e la difficoltà di assorbimento evitano l'ustione durante l'esposizione al sole.

 Prova Fidren Olio: Senza Paraffina

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