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La cosmesi moderna è alla continua ricerca d'ingredienti che generino  sensazioni  nuove nei consumatori, ed è quindi molto attenta a tutto ciò che può modificare l'aspetto sensoriale dei prodotti di bellezza.

I siliconi costituiscono indubbiamente una categoria di materie prime dal tatto particolare. Parlando di loro, si pensa subito alla gelatina trasparente che viene deposta sui bordi dei bagni e delle docce per bloccare infiltrazioni e perdite. Cosa ha a che fare questo materiale singolare con i cosmetici? È un "parente lontano" che condivide, però, alcune delle caratteristiche generali della famiglia, le stesse caratteristiche che, sotto forma di ingrediente cosmetico, garantiranno particolari effetti anche nei prodotti di bellezza. L’elemento da cui derivano i siliconi è il silicio. Esso proviene dalla silice o biossido di silicio (SiO2), di cui è costituita la comune sabbia. Furono due chimici parigini, Friedel e Crafts, che per primi, nel 1877, realizzarono composti in cui radicali organici di carbonio erano attaccati direttamente al silicio: per  tale motivo questa sintesi porta il loro nome. 
La loro prima apparizione nel mondo della cosmesi avvenne intorno alla fine degli anni '60: all'inizio entrarono lentamente tra gli ingredienti delle formule cosmetiche, come additivi da usare in piccole dosi per rendere maggiormente idrorepellenti creme protettive o prodotti solari. Il periodo successivo vide la loro diffusione nei prodotti per capelli, quali districanti e lucidanti, o come additivi per migliorare la stendibilità e la sericità delle creme, o semplicemente per togliere il cosiddetto "effetto bianco" al momento dell'applicazione delle emulsioni. I siliconi, infatti, agendo sulla tensione superficiale, impediscono la formazione della microschiuma che si crea quando si stendono le creme su ampie zone cutanee ricche di peli o poco lisce (un effetto sgradevole che dà la sensazione di cattivo assorbimento del prodotto).
È solo di recente, comunque, che l'utilizzo di tali sostanze ha cominciato a diffondersi: sono oggi comparse emulsioni totalmente siliconiche e si è assistito a un boom dei siliconi volatili, particolari derivati a catena molto breve o ciclica, utilizzati come ingredienti base del trucco no transfer.
Caratteristiche e tipologie di siliconi
Non esiste un solo tipo di silicone, ma una serie di materiali diversi con una caratteristica in comune: la presenza degli elementi silicio e ossigeno. È proprio il ripetersi di questa alternanza Si-O-(Si-O)n, . . . . che costituisce la spina dorsale di questi prodotti chimici e ne determina alcune delle particolari proprietà.
L'elevata forza del legame silicio-ossigeno (Si-O), rispetto ai comuni legami carbonio-carbonio (C-C) o carbonio-ossigeno (C-O), determina la grande stabilità chimica e termica di questi composti; l'elevata lunghezza di legame determina invece una bassissima resistenza alla rotazione e quindi un'enorme flessibilità delle molecole. Questo fatto ha due importanti conseguenze: la prima è quella di permettere la libera rotazione delle catene laterali, fatto che genera la particolare sensazione vellutata al tatto tipica di queste sostanze; la seconda è quella di facilitare la diffusione di molecole gassose all'interno della struttura polimerica: questo implica, nelle formulazioni cosmetiche, la formazione di film traspiranti sulla superficie della pelle. A queste caratteristiche di specie si aggiungono poi quelle legate a tutti gli altri parametri che possono essere modificati nella struttura del polimero. La catena base può dare diversi prodotti, che variano dai siliconi ad anello, i ciclosiliconi, fino alle catene lineari di varie lunghezze.
Possono essere collegati molti tipi di catene molecolari ai due legami liberi del silicio  lungo lo scheletro silicio-ossigeno. Quando le catene laterali sono costituite da un atomo solo di carbonio si ha il polidimetilsilossano, o simeticone. Questo composto è utilizzato oggi anche come farmaco per calmare le coliche gassose dei neonati, dal momento che la flessibilità del  legame silicio-ossigeno  abbassa la tensione superficiale  fino a manifestare proprietà antischiuma e antigas sui succhi gastrici. La modificazione dei corti gruppi metilici con altri tipi di catene può, invece, cambiare le caratteristiche dei siliconi fino a trasformarli in tensioattivi emulsionanti.
Riepilogando, le principali categorie di siliconi sono quindi:
polidimetilsilossani: costituiscono la maggior parte dei siliconi utilizzati nel mondo della cosmetica. Emollienti, filmogeni, danno un tocco leggero e asciutto ai prodotti che li contengono. Essendo antischiuma, aggiunti in piccole dosi alle creme, impediscono l' "effetto bianco" al momento dell'applicazione. Sono di tre categorie principali:
 - ciclici (le due parti terminali dello stesso polimero si condensano con formazione di un anello chiuso);
 - volatili lineari;
- non volatili lineari;
siliconi elastomeri: la loro struttura molecolare possiede ramificazioni e ponti che ne modificano il comportamento viscoelastico. Possono formare anche gel trasparenti;
siliconi polieteri (copolioli): addizionando allo scheletro di base catene poliossietileniche e/o poliossipropileniche si aumentano le caratteristiche idrofile: questi derivati abbassano fortemente la tensione superficiale e possono agire da emulsionanti;
fenilsiliconi: la sostituzione con gruppi fenilici modifica l'indice di rifrazione: si ottiene lucentezza e trasparenza nei prodotti da trucco. Migliora inoltre la compatibilità con le sostanze organiche;
alchilmetilsilossani: si ottengono rimpiazzando alcuni metili dei metilpolisilossani con catene di carbonio con più di sei atomi: aumenta I'occlusività e la sostantività. Come ingredienti nei prodotti per capelli, forniscono corpo senza appesantire. Sono cerosi e sono spesso utilizzati anche come emulsionanti.
In pochi anni siamo passati da cinque aziende mondiali produttrici di siliconi per i cosmetici a ben 23. Un recente censimento, secondo la nomenclatura europea dei cosmetici INCI, registrava 125 voci diverse. Secondo alcuni sarebbero troppi rispetto ai possibili utilizzi cosmetici, ma è proprio il crescente successo a determinarne un ulteriore sviluppo esponenziale: negli Stati Uniti ben il 30% dei prodotti cosmetici sul mercato contiene siliconi. Diffondendosi il loro uso viene a diminuire uno dei fattori che per anni ne hanno condizionato l'utilizzo: il prezzo, da sempre piuttosto elevato.

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