Cosmetici e pelle coltivata.Una ricerca senza violenza.
La qualità di un cosmetico è una caratteristica ormai irrinunciabile. Non c'è azienda che non ne richiami l'importanza nella propria comunicazione. Ma quante volte vi è capitato di utilizzare o consigliare un prodotto che prometteva risultati miracolosi e scoprire dopo qualche applicazione che i benefici apportati sono stati poveri e che anzi si sono verificate irritazioni e altri disagi?
Purtroppo questi rischi sono sempre presenti, e nonostante tanti veti e limiti imposti dalle diverse autorità garanti, non si riesce sempre a tutelare i consumatori. E allora, quando si presentano dei problemi, ecco che si è costretti a rivolgersi al dermatologo sperando che i danni provocati alla pelle non siano eccessivi e che non si sia compromessa in maniera troppo grave la cute. Certo è innegabile che una parte delle colpe spesso ricade anche sui consumatori. Molto spesso, per compiere una scelta tra prodotti in apparenza simili, a guidare l'acquisto sono criteri quali la convenienza, le offerte promozionali, il passaparola che circola sui tanti forum femminili che imperversano su internet. Eppure basterebbe a volte semplicemente leggere i foglietti illustrativi che accompagnano le formulazioni. Ci si renderebbe conto così non solo delle sostanze che esse contengono, e che magari sappiamo che potrebbero provocarci allergie, ma anche se i prodotti sono stati testati e in che modo.
Inoltre, nonostante le direttive Europee che hanno stabilito divieti tassativi, molte creme e cosmetici sono ancora sperimentati sugli animali e, per la maggior parte delle volte, quelli testati su esseri umani sono provati solo sulla pelle di soggetti maschili. Viste le palesi differenze anatomiche, non ci vuole certo un genio per capire che le differenze tra gli effetti di un prodotto sono netti tra uomo e donna. L'industria cosmetica dovrà quindi rivolgersi a laboratori specializzati in grado di garantire i massimi standards di affidabilità e sicurezza. Una scelta che è stata effettuata già dalla casa dermocosmetica RPF® che ha recentemente sottoposto i propri prodotti di punta, Idrastin® Gemme e Idrastin® Siero, a una sperimentazione effettuata su cheratinociti derivati da cute umana normale e coltivati fino a formare un multistrato. Questa specie di pelle sintetica non ha lo svantaggio di essere differente da soggetto a soggetto, fornendo dati pressoché obiettivi, potendo essere inoltre sottoposta a test limiti che su di un essere umano non potrebbero essere effettuati. In particolare i risultati degli studi condotti dimostrano che l'applicazione del Siero e delle Gemme fin da pochi giorni dopo il trattamento rilascia una notevole quantità di collagene (dal 60 all'80%) che aumenta notevolmente l'azione protettiva e determina un miglioramento anche della componente estetica. I prodotti sono pertanto consigliabili in tutte quelle condizioni in cui c'è bisogno d'intervenire su pelli particolarmente sensibili e qualora si voglia migliorare l'idratazione e il tono cutaneo messo a rischio da trattamenti estetici troppo aggressivi, dall'esposizione eccessiva ai raggi solari, o dal passare degli anni. L'azione protettiva di Idrastin®Siero e Idrastin®Gemme mostra rispettivamente un recupero dei cheratinociti del 388.71%, e del 237.10%
I test condotti su pelle sintetica garantiscono qualità e sicurezza delle formulazioni. Autore: Nuvola Marinai LaPelleBeauty
Leggi i risultati della sperimentazione
